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Campionamento di 50 (minimo) persone che mi daranno risposte esaustive e chiare (no indagine filosofica, ma domande pratiche e concrete) della vita prima del 2000. Solo realtà italiana, no confronti con l’estero, evitare frasi da nostalgia da bar, devo arrivare a sapere il più possibile la realtà dei fatti, non sono interessata a discorsi politici, ma la realtà quotidiana delle persone, solo aspetto sociale e dei singoli.
FOCUS= RAPPORTI INTERPERSONALI.
Non verranno prese in considerazioni risposte non esaustive, le frasi tra virgolette sono citazioni di risposte che ho trovato da Quora, che ho usato come spunto per far rispondere alle mie domande.
Il perché di questa indagine: i decenni prima del 2000 sono rimasti impressi anche nelle generazioni che non li hanno vissuti. E’ solo una moda o c’è qualcosa di reale se accade questo? Cioè il voler celebrare un passato che non è stato nostro e considerarlo migliore? ….. Si è sempre detto dalle generazioni passate che il loro passato era migliore per confronto, ma stavolta non sarà davvero così, oltre al modo di dire? Devo scoprirlo. Questa è indagine non è per confermare che gli anni prima del 2000 siano stati meno peggio di ora, ma per verificare e magari ribaltare questa mia convinzione. (le domande in viola sono quelle più importanti)

DOMANDE

•Anno di nascita, luogo (devo segnarmi solo nord-centro-sud Italia), hai vissuto in città o paese (iniziare a incasellare le domande in baso ad anno di nascita)
•Puoi rispondere per iscritto o a voce
•Se per caso dovessi presentare delle risposte, vorresti che le tue fossero esposte?

INIZIO, DOMANDE GENERALI
•Considerazioni generali sulla tua vita e condizioni sociali per come tu le vedi. Prime cose che ti vengono in mente da dire. Brainstorming… dopo aver fatto ciò, riassumeresti tutto ciò che è stato del tuo passato più positivo o negativo? Fai bilancio della qualità globalmente. Sei soddisfatto di quello che è stato il tuo passato? Sei soddisfatto del tuo presente?
•Credi che riuscirai a scindere nel rispondermi alle domande, la tua idea di vita personale che hai avuto, dalla realtà dei fatti della società di allora?( Soprattutto evitando di dire che erano epoche migliori, in quanto gioventù, questo intendo…)
•Sei più proiettato al futuro o hai più un piede nel passato? Sei più da realtà analogica o digitale? Sei molto nostalgico o senti più soddisfazione nel futuro progressista?
•Elenca 5 ricordi per ogni decade che hai vissuto prima del 2000, oggetti, eventi, pubblicità, qualcosa che oggi non si fa più ecc.
•Sei una persona di natura aperta, espansiva, socievole o timida e introversa? Sei una persona riservata? Senti che ha influito o agevolato in qualche modo il tuo modo di essere con l’adattamento in società che è stata? E nella società di oggi il tuo modo di essere ti comporta difficoltà, o non ti cambia nulla, non ti sei mai nemmeno posto/a il problema?
•Sei una persona serena con gli altri e capace di gestire tranquillamente le relazioni amichevoli e affettive? Hai relazioni conflittuali e mutevoli?
•Sei una persona sicura di sé? Sei una persona sfiduciata che si scoraggia rapidamente? Hai paura di prendere iniziative per paura di sbagliare?
•Sei una persona parsimoniosa o consumista?
•Credi nella legge dell’ attrazione? (quella che attira quello che normalmente pensiamo. Se pensiamo alle paure, a cose negative che possono accaderci, questa legge attirerà proprio quello che temiamo. Invece se pensiamo cose belle e positive, rapporti piacevoli con la gente, prosperità e affettività, attirerà tutte queste cose)
•DOMANDA-CHIAVE: Secondo te è più importante per il benessere di una persona il contesto macrosociale (cioè dove uno vive, gli avvenimenti di un periodo, avvenimenti sociali di massa), o microsociale (chi ti sta effettivamente intorno, grado di relazioni) o se entrambe le sfere si influenzano l’un l’altro, ma in ogni caso quale prevale di più?

OGGI VS IERI nel concreto

•Sei riuscito a mantenere una vita sociale soddisfacente nella tua infanzia, adolescenza? E oggi, hai vita sociale reale intensa? O solo di facciata? E’ cambiata negli anni? Se sì, come? •Ti sentivi apprezzato in modo autentico e realistico? Ti senti apprezzato in modo autentico e realistico? Devi o hai dovuto sforzarti per trovare un contesto o una persona che ti apprezzi pienamente?
•Come giudichi la società nei tuoi confronti oggi? E’ aperta? Da 1 a 10 come consideri la tua vita sociale che è stata negli anni 70-80-90 (in base a quando sei nato e suddividendo i valori per i tre decenni, in base a quali hai vissuto) e come giudichi quella che è stata dopo il 2000, fino ai giorni nostri. Magari argomenta anche…
•Numero indicativo di amici, cioè persone che ritieni di considerare tali, che hai e hai avuto nel corso degli anni
•Senti di poter mai affermare: io ho avuto o ho un vero amico del cuore? Se sì, quando lo hai avuto? Continua ancora questo legame?
•Quando ti incontravi coi tuoi coetanei, avevi un punto di incontro fisso, dove sapevi che avresti potuto trovarli? Oggi con le persone che frequenti, se hai vita sociale, hai un punto di incontro ricorrente?
•Hai notato cambiamenti nelle persone che già conoscevi prima? Se sì, dovuti alla crescita e evoluzione della persona o per un distacco dovuto a cambiamenti non della persona stessa, ma sociali? Intendo dire… col tempo ti sei allontanato da persone con le quali avevi un grande affiatamento perché non ci sono stati più modi di ritrovarsi in qualche modo?
•Cosa noti di sostanziale differenza tra gli anni: spirito di comunità, mondo aperto e accogliente, costo della vita, frenesia, adattabilità …
•La differenza di responsabilità tra ieri ed oggi (diversa percezione della responsabilità di vivere da soli, di avviarsi alla vita). Argomenta
•La paura del giudizio hai mai limitato la libertà della tua persona?
•Tra gli adolescenti del tuo periodo, c’era molta insoddisfazione esistenziale comune, oppure apparteneva a pochi che magari soffrivano per problematiche più di tipo personale, oppure non hai mai notato niente di tutto ciò? C’era o no ansia sociale generalizzata, tanto da impedire la socializzazione su larga scala?
•Era un tua costante avere il morale a terra da giovane? O tale situazione si presentava solo per specifici avvenimenti? Hai mai evitato situazioni per pensieri molto negativi o situazioni che ti avrebbero messo al centro di oggetto del giudizio, che ti hanno fatto autoescludere dal mondo circostante? Ti sei mai sentito/a incapace di affrontare il mondo circostante (sia prima che oggi devi riferire)?
•C’è insoddisfazione? C’era insoddisfazione? Da cosa deriva secondo te? C’erano prospettive comuni migliori? E’ solo una questione di prospettiva? E tu senti di aver raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissato? O prevale di più in te un senso di fallimento?
•Ti fai spesso domande esistenziali, quelle persistenti e angosciose? Se sì, da sempre o se sono iniziate successivamente, da quando?
•Hai mai pensato nella tua adolescenza in maniera persistente tale affermazione:
“Delle volte mi sento diverso/a da tutti e spesso finisco anche per pensare che sono io quello/a sbagliato/a.”
•Sentivi il peso di essere rimproverato da giovane? Se sì, da chi? Avevi la costante paura di deludere le aspettative altrui? Se sì, da chi? Famiglia, amici, scuola?
•Quanto sentivi il bisogno di trasgredire con gli altri da giovane?
•Raccontami tutto ciò che ti viene in mente del tuo periodo scolastico. Soffrivi per la mancanza o per l’affaticamento del raggiungimento del consenso, cioè la valutazione dall’esterno? Quanto venivano colpevolizzati i tuoi errori?
•A scuola hai mai sperimentato (come costante dico non una tantum, che magari ci sta) emozioni di colpa, vergogna, frustrazione, uno stato costante di tensione? O per te era gioioso andare a scuola, o comunque senza stati particolari di preoccupazione?
•Ti sentivi alla pari degli altri coetanei nei luoghi di aggregazione che frequentavi? Invidiavi o idealizzavi la vita degli altri come idea persistente? •La tua adolescenza è stata più ricca di conquiste o imprevisti?
•Nella tua adolescenza hai trovato conferma del tuo senso di identità personale nei rapporti amicali e sentimentali verso i tuoi coetanei o i tuoi pari?
“Il compito fondamentale dell’adolescenza è la definizione della propria identità.” Quanto la scuola fa o ha mai fatto questo, agevolato questo? La scuola supporta guida e protegge nel bene e nel male la gente? La scuola usa i fallimenti per poter far crescere? Se hai esperienze o opinioni da dire, dille
•Quale è stato il maggiore svago nell’ infanzia e adolescenza per te e gli altri della tua epoca? Quali sono secondo te le differenze maggiori tra un bambino che nasce oggi e uno della tua epoca?
•Qual è il ricordo più bello di quando eri bambino/a? Se fosse un qualcosa di particolare, avresti potuto vivere tale avvenimento, se fossi bambino ai giorni nostri?
•In che anno hai comprato il tuo primo telefono? E il tuo primo computer? Quali?
•Quando la tecnologia è diventata di massa e cosa hai visto che ha comportato? Come era internet negli anni 90?
•Secondo te la dipendenza da telefonini e videogiochi degli anni passati quanto erano rilevanti? Questa situazione la vedi come precursore della situazione di oggi? Oppure no, perché questo utilizzo non variava la socialità, cioè non interferiva sul ruolo nel mondo reale di una persona tra gli amici… o anzi, poteva incrementare la collettività, per sentirsi più facilmente e velocemente. Oggi è l’opposto evidentemente, vorrei capire invece prima che effetto aveva… in sintesi: la tecnologia ai primordi UNIVA O ALLONTANAVA LE PERSONE?
•E’ sbagliato celebrare gli anni passati, perché non sono stati altro che semi piantati nel terreno del nuovo millennio? Nel senso, le cose negative di oggi sono state generate da ciò che è avvenuto prima?
•Usi i social? Da quando usi i social? Quali? Li usi costantemente? Pubblichi tue foto o rimani riservato? Hai account con privacy ristretta o tutte le informazioni al pubblico? Lo fai anche se sei una persona riservata nella realtà?
•Hai mai usato o pensi di usare siti di incontri? Come si corteggiava alla tua epoca? (per maschi); Come venivi corteggiata alla tua epoca? (per femmine); Come e dove vi conoscevate? Quanto durava il corteggiamento? Come ti approcci invece oggi all’altro/a? Come ti risultava più soddisfacente? Oggi o ieri?
•Guardavi video porno in VHS? I giornali di tale tipologia in edicola li compravi? Oggi sei altamente dipendente da video porno?
•Quando è iniziata ed hai sentito la globalizzazione (multinazionali. cibo, mode, apparenza uguale) sempre più dominante? Come ha influito sulle persone? In quali anni di più?
•Viviamo di stereotipi? Vivevamo di stereotipi? Quanto essi influivano sul nostro benessere mentale e sulla nostra libertà?
•Che ne pensi di queste affermazioni:
1)“L'epoca d'oro di Internet, gestita e consumata da soli appassionati o lavoratori, oggi invece internet è un coacervo di essere inutili.”
2)“Le tecnologie digitali le usavano solo chi meritava (cioè chi era adepto in esse ed imparava guidato o in piena autonomia, io sono uno di quelli), adesso invece anche il resto della popolazione umana usano (molto male, ma purtroppo le usano) le tecnologie digitali.”
QUINDI IO MI SONO CHIESTA: Siamo davvero tutti tecnologici? Ma davvero solo perché abbiamo tante funzioni appresso possiamo definirci…. e definire i bambini in tale maniera, abili tecnologici? E’ un merito?
•Grado di interazioni col vicinato. Conoscevi le persone del tuo quartiere (in base a dove vivevi, città o paese). Oggi dove vivi, conosci chi ti vive accanto (specificando sempre se vivi in città o paese)?

DOMANDE SU PROBLEMI SOCIALI DI OGGI:

SOLITUDINE, EMARGINAZIONE, INTROVERSIONE: NON ESPOSIZIONE DI SE’ STESSI COME MALATTIA, OMOLOGAZIONE SU GRANDE SCALA, INCEL

•Ti riconosci nella società di oggi?
•Si sente affermare che “la solitudine è il male del nostro secolo”…? Che ne pensi? Quali sono i mali del nostro secolo? (no politica, no situazioni internazionali, no guerre, mi sto focalizzando su aspetti personali e società di individui, come già ribadito all’inizio FOCUS= RAPPORTI INTERPERSONALI)
•Argomenta ciò: atteggiamenti di ritiro sociale, negazione, rifiuto del mondo esterno.
•Discuti su ciò: “Vi prego, ditemi che non sono l'unica in questa situazione. Sto vivendo un momento di crisi, in realtà mi sento così da anni ormai, praticamente ho 27 anni ma me ne sento e ne dimostro molti meno. Mi sento ancora un adolescente, non riesco ad accettare il fatto che adesso sono un'adulta, che dovrei prendermi le mie responsabilità, dovrei maturare.....e invece. Ho un lavoretto, vivo ancora con i miei genitori, non ho mai avuto una relazione per mia scelta, ho solo un’amica, mentre tutti intorno a me hanno dei figli, una casa propria, hanno un lavoro stabile, sono sposati ecc. Io invece non mi sento pronta a fare determinate scelte e questo mi fa sentire tremendamente sbagliata, ci piango anche per queste cose.. Vado già in terapia da anni, purtroppo anche lì faccio fatica a fare dei passi in avanti, appunto perché mi fa paura crescere…. Ma perché sono nata con una testa così malata??? Nessuno vorrà mai stare con una come me….”
Commento preso da un gruppo. Ammettendo che questa cosa che dice questa persona sia vera e non amplificato (perché va di moda parlare anche di problemi inesistenti per fare cerchia, poi magari è una persona che esce a far baldoria)…. perché molti e molte dicono la stessa cosa? E’ verità oppure solo apatia di vivere?
•I mezzi più veloci per metterci in contatto costano meno fatica, ma sono meno gratificanti dell’incontro fisico… cosa comporta a lungo andare secondo te tutto ciò? (es. dover chiedere, saper ascoltare, prendersi delle responsabilità, assumere ruoli, affrontare un giudizio ecc.). A livello della psiche del singolo e a livello della comunità?
•Cosa manca ai giovani di oggi per essere felici? E’ una cultura basata sul profitto e non sulla felicità? O è solo un pensiero comune dato dal sentito dire? Che altro aggiungeresti?
•Secondo te l’apertura sociale e inclusività che oggi tanto si propina, è reale? Non è proprio l’opposto? Più si parla di accettazione, più è inversamente proporzionale a quello che avviene nella realtà?
•Che ne pensi dell’affermazione seguente, e se oggi è o è stata valida:
“Non c'é piú il desiderio di conoscere e andare oltre le apparenze. Va di moda puntare il dito e dire sei sfigato.”
•Hai mai conosciuto persone che hanno fatto coming out negli anni passati? Quando? Sai la loro storia?
•Politicamente corretto sempre crescente: perché dà aria di falsità in questa società? Che ne pensi?
•“La timidezza: un’emozione che si può vincere”: questo è il titolo di un articolo che ho trovato. Perché c’è l’idea che la timidezza vada vinta? Perché non viene semplicemente accettata, come una qualsiasi altra caratteristica personale o anche difetto che uno può avere, ma è così e basta? Esserlo è visto molto di peso oggi o è una mia considerazione sbagliata? Se sì, perché a queste persone non è permesso…. o meglio non agevolata socialmente, l’espressione della loro personalità? Argomenta molto
•Il bullismo nella tua epoca quanto era rilevante per quello che tu hai visto e vissuto? Ne sei stato vittima? Chi era la tipica persona che molestava gli altri?
•Io non ho vissuto gli anni prima del 2000, ma mi sono sempre posta un dubbio che vorrei chiarire… ci tengo molto. Quindi argomentare. E’ vero che i comportamenti bulli che prima attuavano solo alcune persone, magari persone di natura cattiva, ma che almeno tale loro comportamento era esplicito e dichiarato a tutti , ben visibile ed onesto da questo punto di vista, e veniva loro redarguito, ora invece tale comportamento ALTAMENTE SELETTIVO E SPIETATO VIENE ATTUATO DA TUTTE LE PERSONE in maniera implicita e non sempre visibile? Fa parte della società tale comportamento? Siamo tutti bulli in definitiva? E’ sempre stato così, o non lo è stato e non lo è nemmeno adesso? E’ un mio pensiero sbagliato? Rispondere chiaramente per come hai vissuto tu le esperienze dell’emarginazione delle persone “non conformi” ed argomentare per tutto quello che ti viene in mente ed hai vissuto. Come giudichi la prevaricazione di chi si sente spesso fuori luogo, goffo e di peso, di chi è vittima di standard altissimi ai quali non riesce ad attenersi, e che non verrà mai scelto da nessuno, ma sarà squalificato da tutti? NON E’ BULLISMO QUESTO? Spero di essere stata chiara
•Perché oggi chi non ha la necessità di elevarsi a mostrarsi Cristo sceso in terra tra gli altri (cosa molta distante dall’idea comune, cioè che oggi l’uomo deve APPARIRE, LEVARSI DALLA MASSA ed ESSERE IMPECCABILE) sono persone viste strambe e malate, chi non è vuole inseguire tutto ciò? Rispondendo sinceramente… persone di questa tipologia venivano derise dalla massa come oggi, con lo stesso grado? C’era un diverso margine di accettazione?
•Quando secondo te una cosa che caratterizza un periodo… che può essere qualsiasi cosa, abbigliamento o estetica, passa da moda a omologazione? C’era omologazione? C’è omologazione? Da quando? Se sì, in cosa si differenzia omologazione di oggi da quella degli anni passati?
•Nel corso del tempo hai mutato il tuo modo di essere? Sei cambiato/a molto? Hai dovuto adattare te stesso, fisicamente e caratterialmente, per adeguarti?
•Quanto davi importanza alla cura del tuo corpo da giovane? Che peso aveva per te, per gli altri? Quanto ti preparavi per la vita di tutti i giorni? Hai o hai mai avuto il timore di mostrarti per ciò che sei? Oggi quanto curi la tua immagine invece? Vai dall’estetista? Con quale frequenza? O fai cure fai da te? Pensi di ricorrere o l’hai già fatto a interventi di chirurgia estetica?
•Quante volte ti guardi allo specchio a sistemarti? Ti guardi spesso nella fotocamera o nel vetro del tuo telefono durante la giornata?
•Prima ti apprezzavi esteticamente? Ora ti apprezzi esteticamente? Più ti piaci, o più non ti piaci? Con che aggettivi ti definiresti? Ti senti desiderabile?
•Detto sinceramente… apprezzavi di più la bellezza naturale di un tempo, con tutti i suoi difetti, o sei stato/a anche tu tramortito dall’idea di bellezza artificiale? Argomentare molto…!!!
•Quanto valore dai e davi alla tua immagine, a quello che percepisci quello che vedi quando ti scatti una foto? Quanti selfie ti fai prima di vederne uno riuscito bene? Guardi i dettagli e non apprezzi ciò che vedi di te, generalmente? Il peso che dai alla tua immagine c’è sempre stato o non c’è proprio, oppure è variato nel corso del tempo?
•La decadenza del tuo corpo, che è avvenuta nel corso degli anni, o avverrà, per te è o sarà un problema esistenziale?
•Stiamo assistendo ad una generale tendenza narcisistica e a far prevalere l’io rispetto al noi? Anche per te vale questa condizione generale? Lo era anche prima si o no?
•Sei mai stato rifiutato in maniera esplicita o implicita per il tuo aspetto fisico, sia a livello sociale che sentimentale? Argomentare molto
•Quante relazioni sentimentali- sessuali hai avuto nel corso degli anni? (specificare sempre arco di anni). Ed oggi?
•Se conosci il problema incel, secondo te esiste, o sono solo uomini con problemi, malati mentali? Quanto è reale questo fenomeno e quanto è mistificato da persone che semplicemente hanno problemi mentali e relazionali?
•E’ un problema sociale sotto sotto, si o no? (se rispondi no, salta tutta la parte di domande fino a giù). Se sì, da quando ha iniziato a farsi più problematico tutto ciò (specificare anni)? Ovvero, in che anni mediamente l’uomo (o donna) quello comune, nella norma, senza bruttezza ma nemmeno bellezza eccessive, ha cominciato a essere non più preso in considerazione fino ad essere estromesso dalle relazioni a livello sentimentale? (gli uomini brutti reali in qualsiasi epoca vengono schifati, quindi parlo degli uomini non particolarmente brutti, ma comuni, che si considerano brutti per le dinamiche sociali che li conducono a pensare di essere tali, ma soffrono SOLO PER LA CONDIZIONE SOCIALE CHE LI HA CONDOTTI IN TALE STATO)
•Come è legato problema incel con l’andazzo della società, per come è andata evolvendosi? Quanto influiscono i problemi personali che una persona può avere, coi problemi sociali che si scaricano sul singolo? Dai una percentuale (es. 50% problemi e caratteristiche personali, 50% problemi sociali, che conducono ad essere incel).Chi ha più probabilità di rimanere solo?
•La seguente affermazione:
“Ormai tuttE si sentono Dio sceso in terra, ergo, hanno alzato all' inverosimile i loro standard”
al di là dei problemi maschili, non ha effetti sociali su tutto? fammi sapere se secondo te questa cosa oltre ad influire nelle relazioni e ad accantonare uomini nelle relazioni, ha anche effetti di altra natura
•Come giudichi l’affermazione riguardo l’insoddisfazione di sé stessi, del proprio corpo:
“l'esplosione dei social media e delle dating app ha generato molta confusione in merito all'immagine che ognuno di noi ha di sé rispetto a quello che vede nella propria bacheca ogni giorno. Questo non aiuta, perché va a finire che ci confrontiamo con modelli che, per dirla tutta, sono posticci.”
•Non credi dunque che l’insoddisfazione del proprio essere deriva da termini di paragone sbagliati o irraggiungibili (talvolta inesistenti, persone rifatte e ultra filtrate) di oggi? Perché anche se lo sappiamo, questa cosa continua a tormentarci, generando depressione esistenziale? Come guarire e COME CAMBIARE IL NOSTRO MINDSET PER USCIRE DA QUESTO TRANELLO CHE CI HA IMPOSTO LA SOCIETA’ POST 2000?
•Affermazione rimescolata, da idee trovate: “Prima si era più felici perché con meno globalizzazione e interconnessioni, ci si paragonava con gente vicina, un campo più ristretto e realistico, mentre oggi la competizione è diventata abnorme perché senti di avere la possibilità di confronto con chiunque (apri social e vedi persone perfette da tutte le parti del mondo) mentre tu sei un comune mortale? (sottolineando che anche prima c’erano miti, cioè divi del cinema belle e prese da riferimento e apprezzate da tutti.. ma forse erano più modelli ideali di cui si RIMANEVA FAN e a guardarli in cartolina, non persone a cui si aspirava diventare).” Secondo te questa affermazione che sto ribadendo da due domande, non credi sia tra le principali cause di insoddisfazione che ci fanno vedere la nostra vita con pena e vuota, inferiore? Se prima non c’era questo problema, che io ho definito ‘tranello’ (perché non è altro che un’idea in noi, un’insidia mentale che ci inculca l’esterno, la società) si era più felici? O comunque una condizione sociale in meno di cui soffrire?

EFFETTO NOSTALGIA

•Come credi sarebbe stata diversa la tua vita se avessi vissuto l’età odierna con tutto quello che offre, non con la tua età che hai, ma da adolescente? Credi ne avresti risentito? La tua crescita sarebbe stata diversa o la stessa? Ricordando la domanda inziale: Secondo te è più importante per il benessere di una persona il contesto macrosociale (cioè dove uno vive, gli avvenimenti di un periodo, avvenimenti sociali di massa), o microsociale (chi ti sta effettivamente intorno, grado di relazioni) o se entrambe le sfere si influenzano l’un l’altro, ma in ogni caso quale prevale di più?… intendo dire, siccome il contesto microsociale è evidentemente diverso da allora: il tuo essere persona che sei oggi, sarebbe stato influenzato dalle dinamiche sociali di oggi? Credi che saresti stato una persona diversa? Ad esempio in cosa? Sei felice o meno di aver vissuto la tua crescita in un altro contesto sociale del passato? •Come mai secondo te i ragazzi sentono una nostalgia di un passato di epoche mai vissute? Oppure questa affermazione è falsa, non noti questa cosa? (non rispondere alle successive se la risposta è no).
•Cosa affascina della vibes anni 80 e 90 le persone che non hanno mai vissuto quei periodi? Perché si cerca a volte di imitare quello stile ed attira… E’ solo una moda di look vintage, solo il fascino fine a sé stesso, oppure senti che c’è una vera voglia di allontanamento dal presente in epoche più depurate dall’artificialità di oggi? E’ una società troppo pressante e sovrastrutturata, rispetto a prima… e nell’inconscio si vuole ritornare a ciò?
•Secondo te sarai mai possibile una nostalgia così marcata per gli anni 10 o 20, così come è stato per dei decenni passati? Se sì: perché, in cosa si distingueranno questi archi di anni tanto da voler essere provati con nostalgia; se no, perché non lasceranno niente questi anni da rimpiangerli?
•Quale tendenza degli anni passati ti piacerebbe che ritornasse? Quali mode vorresti che non tornassero?


CONCLUSIONE DI TUTTO CIO'...

Alla domanda (sempre preso spunto da Quora) “secondo te si stava meglio negli anni dal 50 al 90 o oggi?” , che poi è il succo di tutto quello che sto chiedendo, ho trovato queste risposte, leggile:
• “Assolutamente oggi e chi pensa il contrario della vita non ha capito assolutamente nulla e pensa come un vecchietto che dice " ai miei tempi". E sai una cosa ? Non solo si sta meglio oggi,ma chi verra' dopo di noi stara' ancora meglio di noi !” (???????????????????????????????) (Mi sembra una risposta data alla cazzo di cane (… “chi verrà dopo di noi starà ancora meglio di noi”? ovviamente non è così, considerando problemi ambientali e di altra natura, che qui non ho preso in considerazione, e il futuro non si prospetta migliore di quello precedente) questa risposta tipica… da lasciar perdere perché non risponde minimamente a quello che sto cercando di ribattere con la mia indagine, E’ solo una frase fatta inutile..)
Poi…
•“Si tratta di un problema soggettivamente prospettico. Lo dicono quelli che negli anni 90 erano ragazzi spensierati e felici. Esattamente come quelli della mia generazione ( nato nel '46) dicono che i migliori erano gli anni '60/70.”

• “ ‘Non è più come una volta: non c’è più religione e i figli non hanno più rispetto per i genitori.’: Di solito quest’idea è tipica degli anziani, soprattutto acciaccati, che in effetti prima stavano meglio. Perché erano giovani. “ “Dipende a quale "prima" ti riferisci. E pensandoci bene dipende anche da cosa si intenda per "meglio". Adesso si vive soggettivamente di piu' e meglio di 100 anni fa, almeno in occidente (e gia' qui sarebbe necessario interrogarsi se sia cosa buona che una parte della popolazione mondiale abbia raggiunto certi traguardi e un'altra parte no),ma siccome la vita stessa ti insegna che ogni cosa ha sempre almeno due facce….siamo proprio certi che il prezzo che paghiamo per il nostro vivere meglio sia giusto ?”

•“Io direi che è una convinzione delle persone che hanno una certa età, e si sono abituate al contesto sociale in cui sono cresciuti.”

•“ ‘Prima’ si stava sempre meglio, dalle caverne a oggi. Gli anziani non si riconoscono nei tempi attuali e identificano il meglio con la loro giovinezza e maturità. Il tempo e la storia corrono incessantemente e noi non riusciamo più a tenere il passo e i nostri nipoti ci sembrano dei marziani. “ (No. Non solo gli anziani oggi provano interesse a tempi passati o non riescono ad indentificarsi nel presente. Quindi a differenza della nostalgia del passato secondo me, non riguarda solo le rimembranze di gioventù di vecchi.)
Perchè il moderno, il nuovo, non è mai, o ben difficilmente romantico; e l'antico, il vecchio, al contrario? Perchè quasi tutti i piaceri dell'immaginazione e del sentimento consistono in rimembranza. Che è come dire che stanno nel passato anzi che nel presente. (LEOPARDI . 22. Ottobre. 1828. Firenze.) …
•“il mondo, in tutti i campi, è sempre migliorato, naturalmente la curva di miglioramento non è una retta che continua a salire, ci sono alti e bassi, ma nel lungo tempo va sempre e solo verso l’alto.”
(E’ migliorato però in cosa? In pregresso e evoluzioni e conoscenze, ma dei rapporti umani che qui ho domandato in tutta l’indagine… che ne è stato?)
..
•“Dal mio punto di vista, per alcune cose era sicuramente meglio a quei tempi, per alcuni valori come quelli della famiglia e del senso di appartenenza, per la semplicità e per un minore senso del possesso, e poi il gusto della novità, c'erano valori che oggi sono assenti, tutte cose che oggi sono andate perse, naturalmente molto saranno in disaccordo… oggi invece è meglio in fatto di comodità. In pratica pro e contro di periodo diversi”
(Pro e contro… questi pro che abbiamo però: comodità, potenzialmente più cure, tecnologie e vita più facile, alla fine dei conti ci rendono più felice? Di cosa abbiamo bisogno di più? Dipende dalla scala dei valori, infatti prima nella risposta c’era una domanda retorica “siamo proprio certi che il prezzo che paghiamo per il nostro vivere meglio sia giusto?”

…Io ho cercato di capire la verità su tutta questa questione dell’affermato modo di dire e convinzione: si stava meglio prima, in ogni periodo storico rispetto al precedente. In conclusione, eliminando la prima risposta tra quelle elencate che è una stronzata, quale ti senti di affermare, ovvero ti senti più vicino a quelle date, oppure una tua risposta? Quale di queste risposte elencate ti convince di più (tra parentesi sotto quelle risposte, io ho messo delle mie considerazioni).



Comunque… se io dovessi fare un riassunto di cosa causa insoddisfazione e rende la società terribile, anche se piena materialmente tecnologicamente e tutto quanto, rispetto al passato, sarebbe questa:
- Ideali di perfezione radicati (una piaga immane)
- Facilità comunicazione ≠ migliore comunicazione
- Problema indipendenza e lavoro (spiegato da questo commento: “Prima un uomo col diploma di terza media o direttamente di quinta elementare poteva essere imprenditore, oppure un ragazzo "seguiva le orme" del padre/un altro parente e imparava un mestiere e lavorava oppure cominciava a lavorare e man mano imparava. Ora una persona con la laurea a volte finisce a fare il cassiere all'Eurospin oppure per fare certi lavori ti dicono che devi fare il corso X altrimenti non sei qualificato. Alcuni la voglia di lavorare la hanno (sono consapevole che alcuni non ce l'hanno ma altri si) ma fanno passare proprio la voglia di mettersi in gioco. “)
- Rimanere indietro rispetto al percorso tracciato dagli altri, non aver fatto percorso simile rende sfiduciati… un solo errore-> svantaggio enorme, sentirsi diversi, sfigati (QUESTO CAUSATO DA OMOLOGAZIONE e legato anche all’ideale di perfezione)
- Società con ambizioni astronomiche, la semplicità è considerata bruttezza. Penosa da vivere
- TOTALE ELIMINAZIONE, DEFINITIVO ANNULLAMENTO di empatia per le persone con diversa sensibilità … ribandendo che queste persone non sono esclusi e soffrono ad opera da bulli (il bullismo è un problema a parte che c’è stato e sempre ci sarà), ma ad opera di tutti gli altri perché la società tutta sbagliata per chi ha certe inclinazioni. Se sei neurodiverso e sensibile, sei finito… prima potevi essere preso di mira per quello che potevi essere, diverso e strano, ma c’avevi comunque una cerchia piena di vita sociale (questa cosa appurata, perché prima di iniziare ad inviare questo test in giro, ho già posto domande pregresse)
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Che ne pensi?
Aggiungeresti altre domande o questioni per rendere più completo il mio questionario? Il millennium bug in deninitiva c’è stato (il baco del millennio, si ma nei cervelli), si o no?

GRAZIE E ARRIVEDERCI

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